Sembra il governo Veltroni

26 Ottobre 2022 Mario Adinolfi
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, Il Popolo della Famiglia

Mi dicono: “Non sei contento? Ha citato Francesco, ha chiuso con la citazione di Giovanni Paolo II che ti piace tanto”. Per carità tutto bello ma si ascrive al territorio delle “chiacchiere”. Il più bravo a fare ‘sta roba era Jovanotti (scuola veltroniana del “ma anche”) quello che ti diceva che c’era solo una grande Chiesa che va da Che Guevara a Madre Teresa. Qui è stato fatto con Nilde Iotti e Chiara Corbella, ma il concetto quello è: cojonamo un po’ tutti, poi sulla ciccia non cambiamo nulla. Ci terremo inflazione a doppia cifra, guerra alla Russia, aborto intangibile e frocismi vari, in cambio la “rivoluzione” del “primo governo della destra e di una donna” sarà l’ennesimo condono. Avrei voluto sentire echi del discorso andaluso, avrei voluto un governo senza chiacchiere che come Trump e come Orban, come a Malta e come in Polonia, come i Democratici svedesi e Alternative für Deutschland sapesse impostare un programma decisamente alternativo a quello delle sinistre genderiste e abortiste, alternativo nei fatti. Per questo vi ho chiesto il 25 settembre 2022 di votare il Popolo della Famiglia in Alternativa per l’Italia. Ci avete seguito in pochi, abbiamo perso, anche per limiti nostri. Ci avete preferito Giorgia Meloni e la linea Biden-Von der Leyen. Vi beccherete l’inflazione a doppia cifra, le bollette quadruplicate, le aziende che chiuderanno, la disoccupazione che farà disperare le famiglie, ma non vi potrete lamentare, l’avete scelto voi. Noi continueremo a proporre un’alternativa di governo che non sia chiacchiere, ma fatti. Non ce la sentiamo però di cantare la nenia di Jovanotti, oggi ci viene solo in mente Battiato: Povera Patria. In cui neanche un secolo dopo si può impostare un ragionamento storico finalmente libero sul fascismo, con la premier cresciuta come nostalgica che ora giura di non essere mai stata fascista. Sembra davvero il governo Veltroni, quello che non era mai stato comunista. O pensano di fregarci con una “commissione parlamentare d’inchiesta sul Covid” magari presieduta da Matteo Renzi, in cui affermare che le limitazioni delle libertà costituzionali subite dai cittadini sono state poche e garbate, tanto europeiste, molto macroniane?