Una strategia europea da rifiutare

29 Luglio 2021 Andrea Brenna
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, Andrea Brenna, Il Popolo della Famiglia, La Croce Quotidiano

Il ddl Zan va certamente fermato e cancellato dall’agenda politica italiana. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali (così recita in modo chiarissimo l’art. 3 della nostra Costituzione).
In realtà il ddl Zan è voluto per imporre in Italia con la forza l’agenda della lobby LGBT+; questo è il vero obbiettivo del ddl Zan.
E nessuno vi dice che nel frattempo, proprio in Senato, il “ddl Zan europeo” sta andando avanti di soppiatto ed è discusso nelle commissioni senza che nessuno stia denunciando con forza la grave deriva che esso comporta.
Mi riferisco alla “Relazione programmatica 2021 sulla partecipazione dell’Italia all’Unione Europea” presentata dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri per le politiche e gli affari europei in data 24 giugno 2021 in riferimento alla quale, nella 14a commissione permanente “Politiche dell’Unione Europea”, è già stato avviato l’esame congiunto.
Una relazione di ben 188 pagine e che, a pagina 130, prevede le seguenti azioni (che verranno finanziate con fondi europei, PON Inclusione 2014-2020):
“- Realizzare la digitalizzazione di archivi lgbt (risorse impegnate: 495.000 euro);
– Avvio dell’implementazione del portale nazionale LGBT (risorse previste: 288.000euro);
– Realizzare percorsi di informazione e accompagnamento per favorire l’autoimprenditorialità di
persone Transgender (risorse previste: 165.000 euro);
– Avvio del progetto per percorsi di formazione per il personale della Pubblica Amministrazione e del personale delle carceri – (risorse previste: 1.760.000 euro);”
Relazione che prevede inoltre espressamente di: “Rafforzare il dialogo con la società civile mediante la consultazione periodica delle associazioni del Tavolo LGBT nel processo di elaborazione della Strategia nazionale LGBT, in coerenza con le indicazioni della Strategia EU LGBTIQ” Per chi non lo sapesse (è facile che non si conosca questo argomento perché di questo nessuno ne parla per evitare di portarlo alla luce), la strategia EU LGBTIQ è quella che prevede di sdoganare la “genitorialità omosessuale” in tutta l’Unione Europea, violando pertanto deliberatamente il connaturale e primario diritto dei bambini ad avere la loro mamma e il loro papà.
Adulti che calpestano i diritti dei bambini, bambini trattati come merce, venduti, comprati o regalati, questa non è la nostra Europa, questo non è ciò che abbiamo fondato, questa non è l’Europa del rispetto.
È mai possibile che debba essere sempre e solo il Popolo della Famiglia a denunciare queste derive? È mai possibile che debba essere sempre e solo il Popolo della Famiglia ad accendere per primo i riflettori su queste derive, a risvegliare le coscienze collettive su questi argomenti e a chiedere un sano buonsenso in politica???
È mai possibile che non ci sia un solo parlamentare o un solo segretario politico nazionale dei partiti che siedono oggi in Parlamento (in questa disgraziata XVIII legislatura) che abbia il coraggio di denunciare sulla piazza mediatica queste derive e di fermare questo scempio nazionale a danno dei bambini?
Un politico che si occupa esclusivamente dei temi di rilevanza mediatica (il ddl Zan lo è diventato grazie alla nostra battaglia politica, all’inizio eravamo da soli a denunciarne gli effetti) e che si spende nel cavalcare gli spazi mediatici in cerca di mero consenso, un politico che non denuncia e non cerca di fermare questo veleno che si sta oggi spargendo in Parlamento (non può dire di non sapere), non è un vero politico, è un mero opportunista.
Se questo Governo dovesse continuare a portare avanti questa agenda politica nazionale ed europea (molto eloquente è la lettera firmata dal Presidente del Consiglio Draghi senza il preventivo mandato del Parlamento italiano costituente ingerenza contro la legge in difesa dei bambini approvata dall’Ungheria), cari parlamentari, fatelo cadere. Non restiamo a guardare mentre calpestano i diritti dei bambini, sono i più fragili, deboli e indifesi.
I bambini sono il nostro futuro e se ne vogliono appropriare, vogliono farli diventare oggetti vendibili, acquistabili, regalabili.
Attaccano i bambini, per farlo attaccano la famiglia che è la culla della loro esistenza.
Sta aumentando ogni giorno il numero di chi si unisce alla nostra realtà politica, fatelo anche voi, unitevi a noi e fermiamoli assieme.