Nicola di Matteo al Coordinamento Regionale Sicilia

20 Luglio 2021 Nicola di Matteo
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Circoli, Nicola di Matteo, Sicilia

È stato entusiasmante ritrovare i tanti amici siciliani dopo la distanza imposta dalla pandemia. Sabato 17 Luglio presente il Coordinatore Nazionale e vicepresidente PdF Nicola Di Matteo, insieme al coordinatore regionale Carmelo Catalano e al consigliere dell’esecutivo nazionale PDF Salvatore Asero, hanno partecipato al Coordinamento Regionale Sicilia numerosi dirigenti del PdF. Nonostante il caldo, nonostante le vacanze, nonostante il fine settimana, ci siamo ritrovati perché fare politica significa esserci. Significa agire. Significa continuare a lottare per costruire un presente migliore.

Da Popolo quale siamo abbiamo ricreato l’occasione per un incontro in Sicilia e sperimentare nuovamente e con forza la volontà di essere presenti per condividere proposte e speranze in questa nostra realtà, chiamata Italia, dove non c’è più nulla, non c’è lealtà, non c’è passione, non c’è amore, non c’è addirittura: un padre e una madre, ma genitore1 e genitore2, non c’è più un genere. Ecco perché è stato importante ritrovarci insieme e ricordarci ancora una volta di più che bisogna essere liberi e forti per continuare la “buona battaglia”. Buona battaglia ora più che mai necessaria per ribadire che l’iniziativa legislativa denominata DDL Zan più che a un’esigenza di tutela, risponde a una necessità di propaganda ideologica e non politica, introducendo una pedagogia della repressione delle idee, un sistema di censura. La ‘legge Zan’ quindi non è solo superflua ma è soprattutto una legge presuntuosa e rischiosa.

Ancora una volta riscontriamo come in un Paese alle corde per la pandemia che ha bisogno di un Parlamento che si prenda a cuore le sue ferite, l’ideologia non trova di meglio che portare in discussione una legge che confonde le menti mettendo in dubbio l’identità intrinseca ed unica dell’essere uomo e donna. In quest’incontro l’analisi dei fatti che ruotano attorno al ddl Zan, hanno evidenziato come le assenze leghiste hanno fatto mancare per un solo voto la vittoria in aula al Senato, e lo stesso imbarazzante discorso di Salvini tutto legittimante l’ideologia lgbt, hanno reso chiarissimo l’errore compiuto da chi il 4 marzo 2018 fece una vergognosa campagna contro il Popolo della Famiglia dicendo che il “voto utile” doveva andare alla Lega o a Forza Italia (boni pure quelli), insomma a chiunque ma non al PdF.

Oggi invece è chiaro a tutti come quella pattuglia di parlamentari pidieffini sarebbero stati decisivi nella battaglia. Avrebbero ripagato un voto davvero utile e di questo dovranno ricordarsi gli elettori alle amministrative fra meno di cento giorni, a partire dal voto per Fabiola Cenciotti sindaco di Roma. La scritta nel nostro simbolo “NO GENDER NELLE SCUOLE” è risultata profetica rispetto a quanto sta accadendo nel nostro paese ed in egual modo identifica la nostra azione politica a livello nazionale, ma soprattutto territoriale. Proprio a livello locale, in Sicilia come nel resto del paese, il nostro agire dovrà essere maggiormente presente per far conoscere ai molti che ancora oggi ignorano la nostra esistenza e presenza politica, la bellezza del nostro programma perché occuparsi del bene di tutti è esso stesso un bene, e significa contribuire a fare delle nostre città una casa abitabile per tutti e per ciascuno.

La bellezza del Coordinamento Regionale Sicilia, con i tanti amici presenti, ha messo in evidenza come partendo dagli ottimi risultati delle scorse elezioni possiamo estendere la nostra presenza nelle amministrazioni locali, consci delle peculiarità politiche e sociali della Regione. Molti sono stati gli spunti di riflessione e le proposte dei dirigenti presenti al Coordinamento Regionale Sicilia. La presenza sul territorio, sui media locali è ritenuta utile e necessaria per far conoscere la bellezza del Popolo della Famiglia come unica realtà politica in Italia che “difende la Famiglia e la Vita”, senza se e senza ma. E adesso siamo chiamati nuovamente a lottare, a fare rete, a costruire relazioni più forti di prima, ad essere più determinati di prima, con più coscienza. Siamo fatti per essere il vero cambiamento. Siamo fatti per esserci. Siamo fatti per portare avanti i nostri ideali. I nostri valori. “A noi la battaglia a Dio la vittoria” è il saluto e l’impegno che ci siamo dati alla conclusione di questo incontro e che estendiamo a tutti i dirigenti, agli iscritti e ai simpatizzanti del Popolo della Famiglia.