Comincia la battaglia epocale (Amy Barrett alla Corte Suprema USA)

26 Settembre 2020 Mario Adinolfi
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, Il Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi

Dai che, se Donald Trump confermerà la nomina e il Senato farà il via libera, andiamo a fare la storia con Amy Barrett alla Corte Suprema USA. Una che non pensa che “sull’aborto decidono le donne”, una su cui si giocherà l’elezione più importante del pianeta (quella presidenziale americana del 3 novembre) perché qualcuno è già arrivato a capire quel che noi del Popolo della Famiglia abbiamo capito da soli in Italia: i temi antropologici non sono temi secondari e divisivi, sono i temi determinanti della battaglia politica epocale degli Anni Venti. Io ritengo sensato fare politica solo per ottenere il diritto universale a nascere e il diritto alla cura del sofferente, vietando ogni forma di soppressione di costoro che sono i penultimi senza voce della terra: il bambino che sta per nascere, il malato, l’anziano, il debole, il depresso, il disabile, l’affaticato, l’addolorato. In politica sarà sempre più Black Lives Matter (cioè la determinazione di un campo di “ultimi” alla moda e di fatto dominanti su cui fare battaglia ideologica tendenzialmente violenta) versus Every Life Matters (a fianco ai “penultimi” che non vanno di moda, in ascolto del loro grido muto, privo di portavoce e rappresentanza politica perche sostanziali prodotti della cultura dello scarto denunciata sempre da Papa Francesco). Questa battaglia epocale si gioca nel campo politico. Amy Barrett giudice della Corte Suprema è il segnale che la battaglia ha davvero inizio. Decidete dove schierarvi ma non provate a fare i furbi perché “sull’aborto decidono le donne” Amy Barrett come ogni leader politico intelligente, non lo direbbe mai.